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Fortini, Franco.

Pseudonimo di Franco Lattes. Poeta e scrittore italiano. È una delle personalità più interessanti del panorama letterario e culturale contemporaneo italiano. Dopo aver partecipato attivamente alla Resistenza, è stato redattore dell'"Avanti!" dal 1945 al 1948, ha collaborato alle riviste "Politecnico, Botteghe oscure, Officina" e "Quaderni Piacentini". La sua poesia rispecchia il passaggio dalle esperienze di poeta puro secondo le regole della sua prima educazione, coincidente con il tempo dell'ermetismo, a quelle più attuali e vive di poeta d'idee e di ideologie; i suoi versi, in cui si serve dell'invettiva, dell'epigramma, dell'ironia e della dissacrazione, vivono di una forte e al tempo stesso lucida passione civile e morale. Nel quadro della sua attività poetica non si potranno pertanto dimenticare le traduzioni delle opere di Brecht, né la traduzione del Faust di Goethe (1970). Accanto ad alcuni libri di narrativa, riguardanti soprattutto l'esperienza della Resistenza, notevolissimi e sintomatici della sua ideologia e del suo costante rapporto con la realtà sono i saggi, tra cui ricordiamo Asia Maggiore, Viaggio nella Cina (1956), Realtà e profezia del nostro tempo (1964), Verifica dei poteri (1965) e I cani del Sinai (1967). I suoi versi sono raccolti nei volumi Foglio di via (1946), Poesia ed errore (1959), Una volta per sempre (1963), e L'ospite ingrato (1966); la caratteristica più originale della sua attività è da ricercare nel costante rifiuto di ogni soluzione definitoria ai problemi posti dalla realtà. Nel 1977 ha pubblicato Questioni di frontiera, raccolta di scritti polemici sulla società del dopoguerra, e I poeti del Novecento; nel 1978 la raccolta di poesie Una volta per sempre, nel 1984 Paesaggio con serpente. Nel 1985 ha riunito in forma antologica i suoi articoli più significativi in Insistenze; ha scritto Nuovi saggi nel 1987, La cena delle ceneri nel 1988, Versi scelti 1939-89 nel 1990, una raccolta delle sue poesie più belle (Firenze 1917 - Milano 1994).